Zambon è una multinazionale farmaceutica con sede nel nord Italia, che migliora la vita dei pazienti da oltre 100 anni. L’azienda è famosa per la sua spinta all’innovazione, il suo forte senso di comunità e un impegno di lunga data per lo sviluppo del proprio personale.
Questi valori sono stati messi alla prova durante la pandemia del Covid-19, quando i programmi L&D esistenti hanno subito gli effetti dell’emergenza, con gli studenti che hanno dovuto rivedere la formazione pianificata e spostare le lezioni da aula a online. Abbiamo parlato con Matteo Villa, Training Global HR di Zambon per saperne di più su come hanno superato queste sfide durante un blocco nazionale.
Rimanere agili e riprogettare la formazione
Da sempre Zambon cerca l’innovazione in tutti gli ambiti, anche per la formazione dei propri dipendenti. Per questo la scelta dei fornitori è stata ben pensata; era fondamentale scegliere un partner in grado di personalizzare i propri programmi per soddisfare le esigenze specifiche dell’azienda. In una fase critica come quella dell’inizio della pandemia e il conseguente lockdown nazionale è stato cruciale fare un’analisi di tutti i programmi formativi attivi per valutare quali fossero prioritari e se potessero essere traferiti online senza avere impatti sulla metodologia didattica e sull’efficacia. Dall’analisi è emerso un gran numero di piattaforme attive per l’erogazione dei corsi, ognuna con le proprie peculiarità.
“Abbiamo chiesto a EF di reinventare il programma face to face EF Professional per continuare la formazione dei nostri dipendenti durante il periodo di chiusura e, il modo migliore era passare rapidamente all’uso della scuola online EF. In questo caso, la metodologia digitale ci ha permesso di fare ciò che altrimenti non avremmo potuto fare a causa dei vincoli che avevamo”.
Il passaggio alla formazione digitale
L’approccio dell’azienda alla formazione prevedeva già da tempo la coesistenza di diversi format; soluzioni interamente online e soluzioni ibride con presenza fisica e digitale erano già in essere da tempo e entrambe avevano dimostrato la loro efficacia con risultati concreti.
“Abbiamo cercato di abbattere la barriera tra fisico e digitale e creare un ecosistema in cui è possibile integrare diversi approcci. Questi approcci possono dipendere dalle circostanze o da un obiettivo specifico. Vorrei non dover più parlare di “digitale”, lo considero semplicemente un mezzo per imparare, come non considero cartaceo lo studio fatto su un libro!”.
La filosofia personale di Matteo è che, sebbene tutti i canali abbiano un valore, per ottenere i migliori risultati dalla formazione digitale si deve pensare al programma formativo avendo in mente la struttura della piattaforma dove il corso verrà erogato. Questo è il motivo per cui Zambon ha scelto di considerare attentamente la struttura e la metodologia dei propri corsi durante la transizione, che ha portato ad alcuni aggiustamenti.
“Non volevamo perdere il buon ritmo e la motivazione all’apprendimento che avevamo prima del lockdown, quindi abbiamo deciso di riprogettare i nostri workshop personalizzati con EF. Abbiamo limitato le componenti più didattiche e abbiamo aumentato i momenti di interazione e role play – il tutto nel contesto virtuale.
Lavorare in questo modo può essere difficile a volte. Alcuni studenti possono sentire di avere meno fiducia nelle proprie capacità e accorgersi che la formazione online richiede più energia e concentrazione; per questo motivo abbiamo ridotto la durata delle sessioni per tenerne conto di queste difficoltà”.
Gli studenti hanno apprezzato di avere esattamente gli stessi insegnanti per le lezioni online e face to face. Hanno anche scoperto che le lezioni virtuali incoraggiavano a esplorare uno stile di comunicazione leggermente diverso da quello al quale erano abituati. Ad esempio, l’ampio utilizzo di gestualità, tipico degli italiani, era meno efficace nella comunicazione attraverso il computer. Questo ha portato le persone a focalizzarsi di più sulla chiarezza delle espressioni e la correttezza del linguaggio – un grande vantaggio quando di tratta di apprendere una lingua da utilizzare nella propria vita professionale quotidiana.
Senso di comunità e impatto positivo
Garantire la continuità dei programmi di formazione durante il lockdown ha consentito all’azienda di mantenere il ritmo e l’atteggiamento positivo da parte degli studenti. Ha anche contribuito a mantenere quel senso di comunità e network tra i dipendenti in una fase di lavoro a distanza così prolungata.
“È stato molto positivo da parte nostra perché alcune persone si sentivano sole durante questo periodo, e questo è stato un modo per entrare mantenere i contatti tra le persone. In Zambon, il senso di comunità è molto forte e perderlo sarebbe un grosso cambiamento difficile da gestire.”
La valutazione da parte degli studenti delle recenti modifiche è ancora in corso, ma finora il passaggio al digitale è stato positivo e con risultati in linea con quelli prima del lockdown. Man mano che il mondo torna alla normalità, Matteo intende imparare dall’esperienza e fare il punto in autunno. Ha in programma di analizzare l’efficacia e l’agilità del progetto, ma anche di chiedere ai partecipanti con quale format preferiscono continuar. L’aspettativa è che la formazione online continuerà a svolgere un ruolo importante in quasi tutte le circostanze. E le possibilità potrebbero anche significare che le lezioni e i webinar potranno coinvolgere colleghi da tutto il mondo, senza viaggiare: è davvero un’ottima soluzione per un’azienda internazionale.
“I risultati sono eccellenti, e non ci sono differenze nel giudizio dei partecipanti tra prima e dopo la transizione da aula a online. Sono molto felice di aver avuto un partner come EF in grado di supportarci in questa fase, hanno perfettamente capito la nostra esigenza. Non è facile cambiare le regole del gioco mentre stai giocando!” Matteo Villa, Training Global HR – Zambon”
Zambon collabora con EF dal 2017 per fornire soluzioni linguistiche personalizzate online e di persona ai propri dipendenti.