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EF Student Stories: Marta e la sua avventura sudafricana

Abbiamo chiesto ai nostri Studenti di raccontarci le loro esperienze: cosa hanno amato di più del loro soggiorno all'estero? Quali sono le attività a cui hanno partecipato? Cosa si sentono di dire a chi sta per partire? Ecco cosa ci raccontano!
EF Student Stories: Marta e la sua avventura sudafricana

Marta ha 18 anni e ha scelto di fare una Vacanza Studio in Sudafrica, a Cape Town.

Ciao Marta! Raccontaci la tua esperienza con EF!

Ciao! Per la mia vacanza studio ho scelto di passare l'intero mese di Agosto a più di diecimila chilometri da casa mia, in Sudafrica: come primo viaggio da sola desideravo raggiungere una cultura completamente diversa dalla mia, che avrei avuto difficoltà a conoscere se avessi scelto di rimandare la partenza, e così ho scelto Cape Town. Ho avuto la possibilità di fare anche la Garden Route Experience di tre giorni, spostandomi ad est di cinquecento chilometri tra montagne, riserve e coste, osservando paesaggi, scattando foto, facendo il mio primo safari e condividendo momenti bellissimi con i miei nuovi amici, come una bella chiacchierata di notte attorno al falò. L'Africa ha catturato il mio cuore e la mia attenzione fin da subito, con la sua natura, la cultura e le persone, sorridenti e sempre piene di voglia di fare: il mio obiettivo è quello di tornarci, magari con le stesse persone che ho conosciuto durante il mio viaggio.

Quali sono le tre cose che più hai amato di Cape Town?

Le tre cose che più ho amato di Cape Town? In primis, sicuramente, la grande quantità di attività disponibili per tutte le età: durante il mio tempo libero mi trovavo sempre in movimento, esplorando le zone più belle, visitando parchi e soprattutto andando in spiaggia, fosse per surfare, accompagnare i miei amici o semplicemente osservare uno splendido tramonto dopo una giornata piena di impegni. Di conseguenza, la seconda cosa che ho amato di più è la natura che si trova intorno e all'interno della città: le lunghissime spiagge di Camps Bay, Muizenberg, LLadudno, i giardini di Kirstenbosch, i percorsi per hiking della table Mountain e i tramonti sull'oceano visti da Signal Hill o dalla Lion's Head. Per ultima direi la diversità degli abitanti, che mi ha stupita parecchio: ho conosciuto tantissime persone, gentili ed accoglienti, sempre con il sorriso e molto felici di sapere del mio paese, del perchè avessi scelto la loro città per passare così tanto tempo. Ho anche imparato qualche parola in alcune delle lingue locali, come la lingua xhosa: è stata perciò una vera immersione nella cultura.

Quali attività hai svolto insieme ad altri studenti?

Insieme agli altri studenti ho svolto principalmente la Garden Route, le sunset cruises e la township experience: inoltre abbiamo fatto surf, scalato la Table Mountain, passato del tempo in compagnia nei locali insieme agli altri studenti, fatto bunjee jumping, skywalk, cucinato piatti tipici dei nostri paesi e assaggiato la cucina tipica africana.

Ci racconti il momento più intenso che hai vissuto durante la tua esperienza in Sudafrica?

Il momento più intenso del mio viaggio è stato sicuramente l'incontro con i bambini all'interno di Khayelitsha, una delle township più grandi nella zona di Cape Town: vedere l'immediata differenza tra i grandi quartieri ricchi di Camps Bay e le township, a pochi chilometri di distanza gli uni dalle altre, ha risvegliato in e una consapevolezza che alla fine mi ha segnata. Nonostante tutto i bambini fossero così felici, sorridenti, giocavano con quel poco che avevano costruito a mano, invitandoci anche a partecipare insieme a loro. Vedere poi i loro sorrisi smaglianti dopo aver ricevuto tutte le caramelle, succhi di frutta e cose che avevamo comprato per loro, ha riportato in me un senso di tranquillità: ci hanno abbracciati, ridevano, e così mi sono sentita felice anche io. Una delle tante foto che abbiamo insieme a quel gruppo di bambini è ora incorniciata sulla mia scrivania.

In che modo ti ha cambiato questa esperienza?  

Mi ha cambiata di sicuro in meglio, rendendomi più responsabile ed indipendente e permettendomi di vedere con i miei stessi occhi un paese completamente all'opposto del mio, di vivere a pieno una cultura diversa per la durata di un mese. Non avrei mai immaginato di poter vedere e fare così tante cose all'età di diciotto anni, il che mi ha portata ad affezionarmi ai viaggi e alle partenze: presto farò un viaggio insieme agli amici conosciuti grazie ad EF.

Che consigli daresti a chi deve partire con EF o è incerto sulla partenza?

La cosa più importante, quando si parte "da soli" (anche partenze di gruppo) per un paese estero, è avere la consapevolezza del grande passo che si sta facendo: probabilmente ti cambierà per il meglio, ti renderà più indipendente, e contribuirà sicuramente a creare tanti di quei ricordi felici che ci ripenserai per molto tempo dopo il tuo ritorno. Ogni tanto c'è bisogno di uscire dalla propria comfort zone e superare le proprie incertezze: culturalmente, la partenza con EF arricchisce moltissimo, quindi consiglierei di cogliere l'opportunità e partire. Potrebbe anche diventare un investimento per il futuro, soprattutto per quanto riguarda i viaggi di lunga durata.

Pensi di aver acquisito competenze utili anche per il tuo futuro lavorativo?

Sicuramente. Grazie al mio corso di lingua e alle SPIN classes ho acquisito un vocabolario molto ampio e skills nell'ambito della comunicazione: come porsi quando si è di fronte ad un pubblico, quali key words utilizzare per mantenere l'attenzione eccetera.

Se dovessi saltare su un aereo in questo momento, quale sarebbe la tua destinazione EF?

Probabilmente l'Australia o la Nuova Zelanda.

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