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Inglese e lavoro: quanto conta la padronanza dell’inglese nel mondo del lavoro?

Inglese e lavoro: quanto conta la padronanza dell’inglese nel mondo del lavoro?

Da molti anni ormai l’inglese è la lingua più utilizzata nella comunicazione internazionale e il suo valore come lingua condivisa si percepisce bene soprattutto sul posto di lavoro: qui infatti l’inglese non solo apre opportunità per i singoli lavoratori, ma aumenta la competitività e l'efficienza delle aziende.

Dal 2015, primo anno in cui l’indagine sull’Indice di Conoscenza della Lingua Inglese (EF EPI) ha raccolto i punteggi divisi per fasce d'età, i lavoratori adulti hanno migliorato il loro livello di inglese, specialmente attraverso programmi aziendali di formazione o di sviluppo personale. Questo dato va di pari passo con l'aumento della domanda di corsi di inglese professionale nell'ultimo decennio: sono tantissime oggi le aziende e i dipendenti che, consapevoli dell’importanza della conoscenza di questa lingua anche sul posto di lavoro, cercano di colmare il divario tra le competenze necessarie in ambito lavorativo e l’inglese che si impara con il sistema scolastico tradizionale.

Perché è importante conoscere bene l’inglese nel mondo del lavoro?

L’ultima edizione di EF EPI quest’anno ha raccolto i dati sulle competenze linguistiche di 2,2 milioni di persone non madrelingua in 113 Paesi e regioni. I risultati hanno mostrato che esiste una stretta correlazione tra la padronanza dell’inglese e tanti altri fattori come produttività, qualità della vita, innovazione e una vasta gamma di indicatori economici e sociali.

L'inglese fa parte delle competenze richieste ad una forza lavoro moderna: forse da solo non fa aumentare i salari o il commercio, ma una forza lavoro più efficiente tende a parlare meglio l'inglese. Una bassa conoscenza dell’inglese può infatti rappresentare una barriera per la crescita economica aziendale, perché potrebbe portare a errori di comunicazione, condivisione inefficiente delle conoscenze, negoziazioni più lunghe e dunque a un vero e proprio rallentamento della produttività all’interno dell’azienda.

Per i singoli individui, parlare inglese inoltre può aprire molte porte perché dà un accesso più ampio alle informazioni e ad un salario più alto, oltre a offrire opportunità educative più varie e una maggiore indipendenza dal mercato del lavoro locale: conoscere bene l’inglese è la chiave per lavorare in aziende globali e accedere alla ricerca internazionale.

In quali settori è più importante conoscere bene l’inglese?

Le differenze nei livelli di conoscenza dell'inglese tra i vari settori sono molto probabilmente una conseguenza diretta delle pratiche di assunzione e dei diversi livelli di investimento nei programmi di formazione linguistica.

I dati mostrano che il punteggio EF EPI più alto si registra tra i lavoratori dei seguenti settori: Aviazione, Media, sport e spettacolo e Consulenza. Molto buono anche il livello di inglese dei lavoratori attivi nel settore della Ristorazione, IT, Formazione, Ingegneria, Logistica e trasporti, Beni di consumo, Farmaceutica e Settore Automobilistico. In tutte le categorie sopracitate il livello di inglese dei lavoratori che hanno partecipato all’indagine EF EPI supera il punteggio di 500, dimostrando come la conoscenza di questa lingua sia fondamentale per lavorare in questi settori.

E quali invece si posizionano in fondo alla classifica?

I settori dove invece il livello di inglese sembra essere molto basso sono Sanità, Agricoltura, organizzazioni no-profit e Pubblica Amministrazione. E mentre la persistenza delle differenze nei livelli di conoscenza dell’inglese nel settore privato è in qualche modo sorprendente dato il livello di integrazione internazionale e di concorrenza in tutti i settori, dai dati emerge come i datori di lavoro pubblici e no-profit rendano un cattivo servizio al loro personale offrendo loro meno opportunità di aggiornamento rispetto a quelle che avrebbero altrove.

Conoscenza dell’inglese per ambito lavorativo

In cima alla classifica per livello di conoscenza troviamo con un livello di inglese medio i lavoratori attivi negli ambiti di IT, Contabilità e finanza, Strategia e Pianificazione, seguiti dai lavoratori degli ambiti Marketing, Risorse umane, Ricerca e Sviluppo. Anche in questo caso, il livello di inglese più basso si registra tra i lavoratori dell’ambito Amministrazione, insieme a Tecnici e manutenzione.

Per molti professionisti, un livello di conoscenza dell'inglese inferiore alla media costituisce un ostacolo alla carriera e limita l'accesso alle informazioni: quando una promozione significa trasferirsi in un ufficio più centrale dove si ha l’opportunità di essere inseriti in team internazionali, i non anglofoni sono bloccati dalla scarsa conoscenza della lingua. Il problema è particolarmente significativo per coloro che ricoprono ruoli nell'ambito della manutenzione e dell'amministrazione, dove la conoscenza dell'inglese è meno diffusa e le opportunità di parlare inglese sul lavoro sono più scarse.

Cosa si può fare per migliorare?

Essere fluenti in inglese è un importante vantaggio competitivo nel mondo del lavoro. I datori di lavoro possono senz’altro aiutare identificando le persone in difficoltà, finanziando programmi di formazione mirati e creando opportunità di collaborazione tra team di Paesi diversi. Dall’altro lato, vista l’importanza generale della lingua inglese nel mondo globalizzato in cui viviamo, resta anche importante investire nella propria formazione personale, scegliendo ad esempio di frequentare corsi di lingua all’estero mirati ad arricchire il proprio CV e acquisire il linguaggio settoriale dell’ambito che più ci interessa.

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